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Allenarsi per il fisico vs allenarsi per la mente. A chi dare ragione?

1024 683 Elena Canti

Possiamo dire che ad oggi esistono due scuole di pensiero: chi va in palestra per spaccarsi di macchine, e chi va in palestra per seguire un corso che gli piace. Sono due strade diverse che indubbiamente portano al raggiungimento dello stesso risultato, ovvero un corpo sano, tonico e in forma, ma con enormi differenze che invece riguardano l’approccio alla sportività e la mentalità con cui si vive l’attività fisica stessa. Bisogna quindi allenarsi per il fisico o allenarsi per la mente? Vediamo insieme quali sono le differenze. A voi, poi, la scelta.

Prima di cominciare, tuttavia, vorrei spendere due parole sull’enorme cambiamento avvenuto all’interno della nostra società in merito all’importanza e alla visione della sportività, rispetto a ciò che contrariamente accadeva fino a pochi anni fa. Se invece volete conoscere subito le differenze fra corsi e sala attrezzi, allora cliccate qui.

Un cambiamento di paradigma.

Innanzitutto bisogna riconoscere che negli ultimi dieci anni l’attenzione e la cura verso il proprio corpo ha subito una vera e propria rivoluzione. Se ai tempi dei nostri nonni il modello tradizionale di bellezza italiana era l’uomo con canottiera, baffetti e pancetta, oggi sono spariti sia i baffi che la pancia. Le canottiere invece sono rimaste, ma non sono più quelle bianche di cotone che i nostri nonni usavano per andare a lavorare i campi. Le canottiere che si indossano oggi sono invece super colorate e firmate Decathlon.

Molti dei papà di oggi rientrano nella categoria dei gym addicted, e sicuramente quasi tutti i padri di domani saranno degli immancabili frequentatori di palestre, chi più chi meno. Un cambiamento di paradigma che si è visto anche nella figura della donna, soprattutto a partire dagli anni 60/70, ovvero quando i cosmetici (e in generale la bellezza) divennero non più un’esclusiva delle dive Hollywoodiane, ma bensì un patrimonio comune, alla portata di tutte. Dalla cura dell’estetica si è poi passati alla cura e alla scultura del corpo, mettendosi in gioco a colpi di squat e addominali.

In questi ultimissimi anni, infine, con la nascita dei social, il corpo non è più un qualcosa di intimo e personale, e che quindi ci appartiene, ma al contrario si è trasformato in qualcosa che va mostrato ed esibito. Non a caso le palestre si riempiono soprattutto nei mesi che precedono l’estate, quando andare in spiaggia diventa motivo di sfoggio e di confronto, piuttosto che di relax.

Quello che mi viene da pensare, quindi, è che sia cambiato completamente il motivo per cui viene praticato lo sport. Un tempo lo si faceva per coltivare una passione, per passare del tempo con gli amici, per migliorare dal punto di vista medico tanti aspetti del nostro corpo (correzione della postura, aumento delle difese immunitarie, potenziamento della massa muscolare, ecc.), e così via. Oggi invece si pratica sport solo per essere belli agli occhi degli altri, piuttosto che per sé stessi. E così si sta perdendo il senso dello sport. Che non è più sport, ma egocentrismo.

Corso o sala attrezzi? Vediamo le differenze.

1. Brain training.

La differenza più grande fra queste due strade riguarda l’apprendimento. Quando scegliamo di frequentare un corso, infatti, oltre a prenderci cura del nostro corpo ci prendiamo cura anche della nostra mente, perché impariamo a fare qualcosa di nuovo. Una nuova disciplina.

Non dimentichiamoci che il cervello è un muscolo, e che quindi, in quanto tale, necessita anch’esso di un allenamento costante. La nostra mente ha bisogno di ricevere sempre nuovi stimoli, sia per alimentare il pensiero creativo che per scappare dalla morsa della monotonia. Provare cose nuove, sperimentare, è infatti fondamentale sì per i bambini, ma nondimeno per gli adulti. Questo è infatti uno dei segreti per mantenere la mente sempre giovane e attiva. Insomma, una valida alternativa alla Settimana Enigmistica, che in più rende anche belli e tonici. Cosa volete di più?

2. Step by step.

Un altro punto di forza dei corsi consiste nel fatto che quando dobbiamo imparare qualcosa cominciamo a porci degli obiettivi. Avete mai pensato, guardando la vostra atleta preferita, o semplicemente la vostra insegnante, “ahh, come vorrei essere come lei”? Paragonare le proprie capacità con quelle delle persone più brave di noi stimola nella nostra mente un senso competitivo, in questo caso dalle connotazioni 100% positive, che ci spinge a fare sempre meglio. Ed è per questo che siamo molto più motivati a fare attività fisica frequentando un corso piuttosto che correndo per chissà quanti chilometri su un tapis roulant, senza però arrivare mai da nessuna parte.

3. Se il cervello non lo sa, fatica non si fa.

Nella mia esperienza personale ho provato entrambe le realtà: corsi e sala macchine. Qualche anno fa ho vinto tre mesi gratuiti presso una palestra locale, per cui, avendo sempre e solo fatto corsi, ho approfittato dell’occasione per provare qualcosa di nuovo.

Se posso essere sincera, allenarmi con le macchine mi pesava veramente tantissimo. Mi sembrava di stare facendo uno sforzo enorme per nulla (o quasi, se ci mettiamo dentro il fatto che lo sport fa bene). Dopo tutto quel sudore non avevo vinto nessuna partita (ai tempi facevo anche tennis), non avevo imparato nessun nuovo trick, o avuto l’opportunità di far vedere a qualcuno di cosa fossi capace. Fossero anche mia mamma e mio papà che mi guardavano giocare da bordocampo, o che assistevano ad una mia esibizione. Insomma, mi mancava qualcosa.

Ma, oltre a mancarmi qualcosa, diciamo anche che la mia mente tendente alla pigrizia non apprezzava affatto tutto quello sforzo senza avere poi in cambio una ricompensa che ritenesse adeguata. Al contrario, l’idea di poter imparare qualcosa, che oltretutto la maggior parte delle persone non sa fare (come capita ad esempio con l’aerea) rende invece i miei sforzi giustificati, facendomi sentire molta meno fatica.

Fare serie su serie di addominali non mi pesa più così tanto, perché so che è solo rafforzando quella parte del corpo che, ad esempio, potrò riuscire ad eseguire le inversioni al tessuto, progredendo così nella disciplina. So che più il mio corpo diventa forte, più riuscirò ad eseguire esercizi sugli attrezzi sempre più complessi e spettacolari.

Insomma, il fine giustifica i mezzi. Possiamo quindi dire che i corsi sono dunque anche un ottimo metodo per “ingannare” il cervello. Infondo, non c’è fatica nel divertimento.

4. L’unione fa la forza.

L’ultimo punto sul quale vorrei soffermarmi riguarda il senso di comunità che si può apprezzare partecipando ad un corso. Al contrario della palestra “classica”, quando frequentiamo un corso l’obiettivo da raggiungere non è più individuale, ma collettivo. Il gruppo impara e cresce assieme.

Tante volte mi sono sentita scoraggiata nel non riuscire ad eseguire una figura particolare, ma altrettante volte ho ricevuto il supporto delle mie compagne di corso, che mi hanno spinto a non mollare. A provarci un’ultima volta. A riuscirci. O semplicemente, visto che si lavora all’unisono sulla stessa cosa, mi hanno fornito dei consigli validi su come poter eseguire meglio l’esercizio.

Ma quindi… cosa scegliere?

Se siete indecisi sulla strada da prendere, dunque, dovete solo chiedervi qual è il vostro obiettivo. Se volete allenarvi, ma anche sperimentare, imparare, crescere e soprattutto divertire, allora quello che fa per voi è un corso.

Si, divertirsi. Perché fare un corso, infondo, è un po’ come giocare. Soprattutto nei primi tempi, nelle prime lezioni, è come se dopo tanti anni si tornasse (finalmente) bambini. Impacciati e imbarazzati nel mostrare le proprie non capacità, ma con tanta voglia di crescere. Di diventare grandi.

Non spegniamo la nostra creatività. Perché è proprio quando smettiamo di crescere che iniziamo un po’ a morire.

Pesisti, non vogliatemi male <3

Queste dunque erano le mie considerazioni in merito alla scelta fra corsi e palestra “classica”. Ovviamente si tratta di un mio parere personale. C’è chi in sala pesi passerebbe anche tutta la sua vita, ed è comunque un’opinione che va rispettata.

Una buona soluzione, tuttavia, sarebbe abbinare un corso con qualche ingresso in sala macchine. In questo modo potremmo andare a rafforzare, tramite un allenamento mirato, le parti del corpo più deboli e che necessitano di essere sviluppate ulteriormente seguendo un lavoro specifico.

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